Italia | 3 Dicembre 2019
Italia. Cristiani e musulmani uniti nel nome di Maria
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Il 12 maggio si è tenuto a Cori (Lt) l’incontro islamocristiano «Con Maria, vivere insieme in pace». Ospitiamo una sintesi dell’incontro scritta da Francesca Peliti dell’associazione Amici di Deir Mar Musa.
«Invece di lamentarti dell’oscurità, accendi una candela» (Proverbio marocchino). La Comunità di Deir Mar Musa ha scelto la data del 12 maggio per festeggiare due eventi: «Insieme a Maria» che si ispira alla festa nazionale islamo-cristiana dell’Annunciazione del 25 marzo – istituita in Libano nel 2010 -, e la prima «Giornata Internazionale del Vivere Insieme in Pace» del 16 maggio, istituita dall’Onu nel 2017.
L’incontro nella Chiesa di San Salvatore a Cori, ha coinciso con la vigilia della festa della Madonna del Soccorso; ci auguriamo che questi eventi, «siano il preludio di un mondo in cui gli uomini nella loro diversità si conoscono e riconoscono nel cerchio della fraternità umana, in sinergia e non in opposizione, l’uno con l’altro e non l’uno contro l’altro…» , come auspicato da Ahmed Bouyerdene, membro dell’Associazione internazionale sufi Alàwiyya nel suo intervento.
Canti, preghiere, silenzi, ascolto, condivisione, cristiani e musulmani attorno a Maria/Maryam, segno di unità nella diversità che le nostri religioni sono chiamate a essere.
L’introduzione a due voci nascondeva una sorpresa: entrambi gli eventi sono nati su iniziativa musulmana. Padre Michel Saghbini, monaco libanese dell’Ordine antoniano maronita, ha ricordato che dietro la festa nazionale mariana c’era sheikh Muhammad Nokkari, l’allora direttore di Dar al-fatwa in Libano, uomo desideroso di unire cristiani e musulmani intorno alla figura di Maria. Ahmed Bouyerdene, raccontando la genesi della Giornata Internazionale del Vivere Insieme in Pace promossa dall’Aisa, ha parlato dell’impegno del suo presidente, sheikh Khaled Bentounes,per la riconciliazione della famiglia umana.
Dopo le riflessioni di Adnane Mokrani, teologo musulmano, sul parto di Maria, Mariana Assaf, biblista, ha fatto riferimento ai due brani del vangelo delle nozze di Cana e di Maria sotto la croce.
Elena Dini, responsabile incontri interreligiosi alla basilica del Sacro Cuore di Roma, ha parlato di Maria come ponte d’incontro tra cristiani e musulmani, e Jamila Bouyerdene, musulmana cresciuta in armonia con i cristiani, della sua stretta relazione con Maria: «Mio padre, un buon musulmano, ci ha detto di essere stato guarito da una malattia grave grazie all’acqua di Lourdes».
Nato ad Hebron, la città dove Isacco e Ismaele hanno sepolto il padre Abramo, l’imam di Firenze e Presidente dell’Ucoii Izzedin Elzir, ha condiviso quello che lo colpisce di più in Maria, ripercorrendo i versetti coranici che parlano di lei. Lothar Vogel della Facoltà di teologia Valdese ha ricordato come Lutero per primo abbia parlato dell’Immacolata Concezione di Maria.
Àlvaro Pires, corresponsabile del Centro di dialogo del movimento dei focolari, ha dato la sua testimonianza su cristiani e musulmani che camminano nel carisma dell’unità, mentre l’imam di Verona Muhammad Abedssalam Guerfi ha raccontato come si adopera per il vivere insieme.
Accompagnati da un canto sufi «A Dio la lode, a Dio il ringraziamento, di Dio la grazia, in Dio l’amore», tutti i partecipanti hanno portato una candela sull’altare come segno di speranza per chiedere assieme, cristiani e musulmani, il dono della pace.
Un grandissimo grazie a suor Carol, a padre Jihad e a suor. Friederike della Comunità di Deir Mar Musa, il loro impegno e la loro presenza rendono questi incontri particolarmente profondi.
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